Abbandonata la sorgente, seguendo il percorso che si snoda 
					tra pini e lecci, superata la collina, in un’ ampia curva il 
					visitatore incontra l’ edicola dedicata alla Madonna. 
					Delle scene del secondo atto è sicuramente quello in 
					migliori condizioni, probabilmente salvato dal suo 
					significato religioso. Fino a questo momento l’ ambiente 
					incontrato in precedenza coinvolgeva il visitatore in un 
					clima bucolico e di richiamo alla natura, ora l’ atmosfera 
					che comincia a delinearsi è il coinvolgimento nell’ epopea 
					storica e nelle grandi imprese cavalleresche dell’ epoca 
					medievale. L’ edicola è uno dei tre elementi neogotici del 
					parco (gli altri due sono la tribuna ed il mausoleo) e le 
					due colonnine portanti sono state realizzate con materiali 
					da reimpiego. Questa edicola o cappelletta (come viene 
					chiamata in alcune guide storiche o stampe ottocentesche) 
					rappresenta l’ ultimo momento di meditazione prima che il 
					visitatore si immerga in quel clima avventuroso di cui 
					diventerà parte integrante. L’ occasione per iniziare l’ 
					impresa epica è originata dalla presenza di un castelletto 
					diroccato nel pendio di fronte che evoca gesta di grandi 
					battaglie ma nella realtà è una grande finzione del Canzio 
					che trasforma un muro della fattoria dei manenti 
					utilizzando merli e colorazioni idonee.
					
					
					
					
					Cartolina del 1905 c. edizioni E. Della Casa di Genova.
					
					
					
					
					Cartolina del 1915 - edizioni Gaetano Bixio di Pegli.