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			| Eventi storici di Pegli  |  
			| CLELIA DURAZZO GRIMALDILa marchesa
			
			
			Clelia Durazzo 
			(Genova,
			1760 
			– Pegli,
			1837) 
			è stata una botanica
			italiana. Nacque nel 1760, figlia di Giacomo Filippo Durazzo, naturalista 
			e bibliofilo, e Maddalena Pallavicini, e quindi crebbe in seno ad 
			una delle più illustri famiglie aristocratiche genovesi, capace di 
			dare alla Repubblica di Genova nove dogi, due cardinali, cinque 
			vescovi, sedici ambasciatori oltre a molti collezionisti e mecenati. 
			Andò sposa a Giuseppe Grimaldi e si dedicò sin da giovane agli studi 
			sulla botanica, seguendo le orme dello zio paterno, Ippolito. Già 
			nel 1794 fu in grado di avviare il suo personale orto botanico, 
			arricchendo di piante rare il giardino della villa dove risiedeva 
			(oggi, Villa Durazzo-Pallavicini) situato a Pegli, distante 10 km. a 
			ponente di Genova. Nel 1797 fu costretta a trasferirsi a Parma (dove 
			dovette riparare per sfuggire ai tumulti che agitavano la Repubblica 
			ligure) ma non interruppe mai i suoi studi. Dopo pochi anni, cessati 
			i moti popolari, tornò a Pegli e continuò a coltivare la sua 
			passione per la botanica. Ampliò il giardino con numerose piante 
			esotiche e nel 1812 realizzò un catalogo botanico di grande 
			interesse scientifico. L'Orto botanico "Clelia Durazzo" (facente 
			parte della Villa Durazzo-Pallavicini), già ristrutturato dal nipote 
			Ignazio Alessandro Pallavicini e restaurato nel 2004, è meta di 
			visite da parte del pubblico e della comunità scientifica. Prima 
			della sua morte, avvenuta nel 1830, donò alla Biblioteca civica 
			Berio una collezione di opere botaniche ed un erbario ricco di oltre 
			cinquemila varietà di piante. L'erbario di Clelia Durazzo è oggi 
			conservato al Civico Museo Doria di Storia Naturale di Genova. Il 
			suo successore, il nipote Ignazio Alessandro Pallavicini, fece 
			realizzare dall'artista Giovanni Battista Cevasco una statua 
			marmorea che la raffigurava con un ramo tenuto in una mano e 
			nell'altra un erbario. La marchesa Durazzo, infatti, soprannominata 
			"l'erborista", oltre che per il valore della sua opera, viene 
			ricordata come un raro esempio di donna scienziato del Settecento, 
			capace di imporsi nella comunità scientifica, rigorosamente 
			maschile, dell'epoca.
 (da 
			Wikipedia)
 
 Articolo da "Botanica" di Mauro Bocci
 
 Articolo da "Gardenia" Testo di 
			P.Meda e foto di D. Cavadini
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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